venerdì 10 dicembre 2010

La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto

Ora: io non so quanto voi siate legati alle cose, ma io ci tengo tantissimo. È più forte di me: in ogni oggetto della mia esistenza vedo una storia, un momento, una forma di felicità o di tristezza, insomma qualcosa che trasuda linfa vitale. Dettagli: la vita è fatta di dettagli, nient’altro che questo. Cose insignificanti, viste lì per lì, ma che assumono una fisionomia, una rilevanza, se solo si possiedono la pazienza e la memoria necessarie per osservare l’insieme. È questo quel che faccio: raccogliere i pezzi. Archiviarli, metterli da parte, conservarli per un momento finale. Per il giorno, spero lontano, in cui potrò guardarli tutti insieme, e in definitiva capire. Trovare la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto. Anita dice che spreco la mia memoria eccezionale per immagazzinare informazioni inutili, ma io non bado molto a quel che dice Anita.
Prendete questo martello: è il pezzo a cui tengo di più. Mi fu regalato nel 1962, quando avevo 8 anni. Il 18 agosto. Quattro giorni prima Abraxas era fuggito per la seconda volta, rovinandoci il Ferragosto, ma poi era stato trovato nel boschetto all’inizio della provinciale per Pasana, a neanche trecento metri da casa. Quando lo individuammo era ai piedi di un albero, accucciato, ad aspettare che un gatto scendesse, illuso: aveva persino smesso di abbaiare. Insomma: mio padre decise che doveva montare un cancello, si procurò qualche tavola di legno e comprò i cardini. Poi mi chiamò e mi disse che era il momento di imparare a fare l’adulto, si fece aiutare per tutta la giornata e alla fine mi regalò il martello. La prima volta che lo presi in mano mi sembrò di insostenibile pesantezza. Ridicolo: adesso potrei tenerlo con due dita.
La cesoia, invece, è più recente, e non ha tante storie, tante avventure mirabolanti e disavventure sfortunatissime da raccontare quante ne ha il martello. L’ho comprata due anni fa: 39 euro e 90 su e-Bay. Col “compralo subito”: non mi fido delle aste, ma soprattutto non ho la pazienza di stare davanti al computer per gli ultimi venti minuti solo per risparmiare quattro euro. E poi io avevo esattamente quaranta euro da spendere: avevo giocato cinque euro sul 2-0 secco di Pisa-AlbinoLeffe, nona giornata del campionato di serie B. Un’eresia: i toscani, reduci da una sconfitta perentoria ad Ascoli, erano sesti, mentre l’AlbinoLeffe, grazie a una serie micidiale di cinque vittorie consecutive, e soprattutto grazie a una striscia di undici partite senza sconfitte, aveva appena conquistato il primo posto, e sembrava deciso a difenderlo. Infatti il 2-0 era quotato a otto: un’occasione troppo ghiotta. Non vi dico la soddisfazione quando Titone ha segnato il gol del 2-0: la felicità di avere 40 euro da investire. E poi una cesoia mi serviva.
Ad esempio, oggi la tenaglia non sarebbe sufficiente. Per quanto, certo, se potessi utilizzerei quella: la comprai, anche se in quel momento non lo sapevo, proprio nel giorno in cui fu concepito Andrea. Beh, non che io possa esserne sicuro al cento per cento, ma, insomma, in quel periodo io e Giorgia non eravamo più attratti sessualmente l’uno dall’altro come all’inizio. Non posso isolare con certezza quel giorno, ecco, ma posso dire che è molto probabile che sia andata così. Insomma: ero libero, perché la scuola era chiusa per neve, e ne approfittai per rimettere in sesto il magazzino degli attrezzi. Dovevo appendere da qualche parte quella dannata sega e, insomma, mi serviva una tenaglia per fissarla a un gancio col fil di ferro. Anselmo mi fregò, secondo me: 7.500 lire per una tenaglia erano davvero tantissime, ma io ne avevo bisogno e raggiungere Terlo con quella neve era un’impresa impossibile.
Come oggi sarebbe impossibile spezzare questo coso con la tenaglia. Solo con la cesoia posso farcela: è oro, oro vero, mica ferro placcato. Ricordo perfettamente il momento in cui Giovanni e Dario vennero da me per offrirsi di comprarlo, ovviamente sia questo che quell’altro. Fui sorpreso, anzi: imbarazzato. Io non lo sapevo, non me l’aveva detto nessuno che questa cosa spettava ai testimoni. Poi tornarono, da maldestri quali erano, per chiedermi se volessimo far incidere i nostri nomi sul bordo interno oppure no. Anche per questo voglio usare la cesoia: ha le punte più affilate, può permettermi di trovare un punto vuoto, senza scritte. Mi dispiacerebbe spezzare le scritte, ma soprattutto se lo facessi Anita mi tormenterebbe. Già non la sopporto: dice che non serve, che mantenere le fedi può essere un modo per ricordare Giorgia anche adesso che è morta. Ma io non bado molto a quel che dice Anita.

25 commenti:

  1. Ogni tanto 'bada' a quello che dice Anita. Altrimenti vai in contraddizione: un martello non è un ricordo in sé, ma come tutte le cose materiali, fa da tramite al suo risveglio. Ogni oggetto è come una chiavetta per aprire lo specifico cassettino del ricordo.
    La fede: non conosco le usanze di cui parli, della spettanza ai testimoni ecc., ma è comunque un oggetto che ti apre, se e quando vuoi, al ricordo di una persona.
    Che ti fosse o meno cara è relativo.
    I ricordi sono il libro della tua vita, ma non lo scrivi tu, e non puoi scegliere cosa scriverci.

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  2. 7500 lire è il prezzo giusto per un'impresa impossibile

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  3. @gattonero: bah, io non credo che il protagonista riuscirà a spezzare l'anello. Ma se lo facesse, beh, visto il rapporto che ha con gli oggetti deve pur esserci un motivo valido
    @giardigno: no, secondo me è troppo caro ^^ grazie per essere passati di qui

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  4. Ma come fai a non essere mai ripetitivo?
    Non sei standardizzabile in un genere particolare di racconti..
    Spazi qui e là con cognizione e dimestichezza, sempre.
    Un esempio?
    Da Bulgakof alle cesoie come se niente fosse!
    eBBravo Flannery, nonostante l'odio..devo dirti che mi piaci un sacco!

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  5. Lo vedi a non leggere più fantascienza da anni. Ci ho messo una giornata a capire il significato di quel 42.

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  6. Perchè devi spezzare la fede però?

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  7. Bello neh, ma m'aspettavo un finale truculento. E invece è triste ma non disperato, quasi quasi aperto all'ottimismo. Incredibile! (io che di fantascienza non comprendo una fava, necessiterei una breve breve spiegazione)

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  8. @Grace: io non sono bravo come web_runner con la grafica, però, ecco, arrossisco anch'io;
    @w_r: questo è male. Douglas Adams wants you.
    @Setarossa: mica io. Il protagonista. Bisognerà chiederlo a lui: dev'essere successo qualcosa di grave, qualcosa che l'ha spinto a riservare a questo oggetto una sorte diversa dagli altri. Forse vuol solo allontanare da sé quest'ossessione.
    @Charlie: http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l%27universo_e_tutto_quanto

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  9. mm... mi sto chiedendo se il martello abbia qualcosa a che fare con la morte di Giorgia...

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  10. Il racconto è molto bello...ma devo dire che la vittoria dell'Ascoli contro Pisa lo rende molto più interessante!!!!!!!!!! ahah AAAAAAAAAAASCOOOOOOOLIIIIIIIIIIIII!

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  11. Una scrittura essenziale, ma originale, per tessere una trama fitta di avvenimenti, ognuno dei quali degno di nota, con un filo rosso conduttore di arcano mistero.

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  12. Ti sbagli, tu sei ossessionato da ciò che dice Anita...

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  13. mi veniva una battutaccia sul fatto che le tenaglie funzionano meglio delle seghe per concepire... ma non la faccio! :-9

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  14. Mi ricordi che anch'io sono legata a molti oggetti...

    Buona settimana!

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  15. @G9: mi piace come ragioni;
    @Calliope: ^^ guarda che è successo davvero;
    @Adriano Maini: grazie mille :)
    @Ady: forse è vero, forse hai ragione. Però finisco per non darle retta.
    @Usagi: ok, la sega ce l'ho, ma mi sfugge come tu voglia usare la tenaglia... oh, comunque io non discuto le pratiche erotiche altrui, fossero anche estrme
    @Kylie: buona settimana a te. E occhio a non abusare delle cesoie (delle tenaglie, seguendo Usagi, fai quel che vuoi, ma attenzione a non farti male, ecco tutto)

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  16. Lo so o l'anno scorso o 2 anni fa...nono 2 anni fa...ascoltavo la partita in macchina con papà:) è per questo che è un tocco di classe:)

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  17. Silas... Ma com'è che questo io me l'ero perso? Giammai... Delitto ed eresia! Mi è piaciuto un sacco!

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  18. Non ci ho capito una sega.

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  19. Caro Web Runner visto che sei più intelliente di me, perchè non mi dici il sigificao di quel 42?

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  20. Caro anonimo, qualche commento più su c'è la risposta: http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l%27universo_e_tutto_quanto

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  21. Grazie Silas l'ho appena letto, ma continuo a chiedermi se c'è un nesso con il racconto, scusa la mia stupidità! Ciao.

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  22. Nu, dai, non buttarti a terra: un nesso c'è, ma è forse troppo criptico, visto che ho la sensazione che non sia stato colto, finora.
    Comunque non è centrale nella storia, ecco tutto. La storia è una storia qualsiasi. Di ordinaria disperazione, di ordinaria vita di coppia e morte.

    Spero che non prenderai come uno sgarbo la mia scelta di non rivelare il nesso finché qualcuno non lo mette a fuoco da solo. In compenso, se vuoi, mandami una mail (trovi l'indirizzo in alto a destra) e te lo dirò.

    Ps: vedo che sei tornato più volte (se non sbaglio anche l'anonimo di ieri sei tu). Se ti va, per la riconoscibilità, scegli uno pseudonimo con cui firmarti. Gli anonimi sono ammessi, da queste parti, ma non sono la formula che preferisco.

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  23. Grazie Silas per l'incoraggiamento, sì l'anonima sono io e ora cerco di firmarmi. No, non voglio la soluzione... ci voglio ancora pensare, Ti ringrazio sentitamente.

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