lunedì 1 novembre 2010

Naufrago

Come al solito, apriamo la settimana con un ospite. Ecco a voi Fabio Cenciarelli.

Vorrei poter dire che sono uno come tanti, che sono una faccia che passa inosservata.
Mi piacerebbe constatare che il mio viso genera sorrisi, non che li spegne come il veloce passaggio di una pennellata di nero sul rosso tenue delle labbra.
Per non farmi notare ho un guardaroba di soli vestiti grigi che cambio ad ogni uscita, non senza aver fatto una doccia.
La notte sogno di essere invisibile, di giorno invece sento gli occhi di chi mi è intorno perforarmi come stiletti.
Mi sono sentito scansato come un appestato, evitato come se fossi permeato da un’inquietante aurea virale.
A seguito di un incidente sono diventato involontario testimonial delle più nefaste conseguenze della chirurgia plastica.
Dietro questa fisionomia compromessa si cela un’intimità seppellita da strati e strati di sofferenze patite in silenzio.
Nessuno mi conosce come il soffitto della stanza da letto che a lungo ho fissato.
Nessuno conosce meglio la mia voce come le venature del suo intonaco che imperturbabilmente hanno ascoltato il mio grido silenzioso.
Eppure non mi sono nascosto dentro quella stanza, non mi sono lasciato schiacciare dalla cattiveria gratuita che lacera, dalle squallide battute degne del peggior varietà, non mi sono lasciato fermare dalla compassione che equivale a una pugnalata data con un sorriso.
Perché so che lì fuori c’è qualcuno disposto a guardare oltre questa impietosa maschera che non ho scelto.
Mentre la sabbia nella mia clessidra scivola silenziosa da un’ampollina all’altra, sogno una donna disposta a immergersi in questo insieme di brutture, in questa apparenza così disarmonica e sgraziata, per guardare oltre.
Disposta a tuffarsi a occhi chiusi per raccogliere le mie perle.
Ma il tempo è tiranno e io navigo sempre più a vista nelle pessime acque di questo mare di superficialità.

ps Se invece volete leggere un mio racconto lo trovate qui. I miei amici svogliati, che essendo tali sfruttano la manodopera sottopagata, ne hanno pubblicato un altro.

17 commenti:

  1. stavolta ho fatto attenzione: fabio cenciarelli.
    come è tutto crudelmente vero! una superficialità indelebile e fortunatamente esterna a chi riesce trascriverla in questo modo.

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  2. La dignità che tiene le spalle dritte al nostro protagonista. Il coraggio di non rinchiudersi sotto un soffitto amico. La speranza che ci sian braccia pronte ad avvolgerlo in un caldo Ci siamo. Un viaggio nell'animo sensibile di chi ogni giorno deve combattere. Bello.

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  3. Ma tu guarda il Fabio che belle cosucce che scrive... Siamo tutti troppo schiavi delle apparenze e chi, come il protagonista del tuo racconto, non può più esserlo, causa forza maggiore, è un po'come se (penso io) fosse stato liberato da una schiavitù forzata. Ora, come un cieco acuisce automaticamente gli altri sensi, anche lui si troverà a poter essere una delle persone più belle esistenti al mondo...Dentro. E il dentro lo so che sembra non guardarlo più nessuno (sembra)...

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  4. @maria rosaria: si, fortunatamente! Credo che basterebbe che ognuno ci mettesse del suo, per iniziare quantomeno a scalfirla questa coltre che rende tutti i rapporti così falsati e difficili. Grazie

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  5. @ Charlie B. Dignità, coraggio, speranza...e chi se lo sarebbe mai creduto. Beh, se devo essere sincero, io si. In-fi-ni-ta-men-te g r a z i e Charlie. :D

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  6. @ Vaniglia: ho tanto la sensazione di conoscerti...ahahahah, scherzo. &^D.
    Mi fai sentire importante così però...attenzione.
    Sei stata molto carina :-)

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  7. Penso che non ci fosse quadro più adatto de la zattera della medusa di Gèricault per sintetizzare con un immagine tutto quello che hai scritto...l'andare alla deriva, il persistere nel perdersi irrimediabilmente, la speranza appesa a un brandello di stoffa, il vento crudele che ci spinge lontano da un ipotetica nave disposta a salvarci...bellissimo pezzo, complimenti:)

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  8. Un paio di risposte al volo, ché oggi fluttuerò un po'.
    @Mr: brava, così si fa :)
    @Fabio: attento a non farti abbindolare da Vaniglia ^^ cioè: sono d'accordo con lei, il tuo racconto è molto bello (anche perché altrimenti ovviamente non l'avrei pubblicato), ma diffida sempre di vaniglia :p
    @Br: grazie, ma il racconto è di Fabio. (Il quadro no, quello l'ho scelto io ^^).

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  9. Wè...Io mica lo ripiego accuratamente il fazzoletto dopo essermici soffiata il naso! Lo appallotolo malamente! :-P

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  10. @Br: ok, grazie :)
    @Vaniglia: ah, ecco, questo non lo sapevo.

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  11. In mezzo a questo oceano di superficialità però ci siete voi, CharlieB, Vaniglia, la bella Maria Rosaria, Fabio e Silas, e scommetto tanti altri, ed è un sospiro di sollievo che ti fa andare avanti con la speranza che sarete sempre di più.
    Firmato...Fabio's Bro!

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  12. "cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura me lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosità di una ragazza irriverente che si avvicina solo per un suo dubbio impertinente..."
    bravo bel racconto

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  13. @Br1: quando ho visto l'immagine scelta per rappresentare il mio racconto ho provato un brivido leggero. Così ringrazio anche te Silas.
    E per quanto riguarda l'essere abbindolato, tranquillo...non c'è pericolo: mi abbindolo già tanto da solo :)
    @Vaniglia: ah,'mbé. Allora ci siamo! :D
    @Leucò. Grazie, le parole di De andrè ci stanno a pennello.

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  14. Silas ci azzecca sempre con le immagini...Devo chiedergli com'è che fa...
    Silas...Com'è che fai?

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  15. Grazie all'anonimo fratello e a Leucò, ma anche a Fabio, ecco.

    Vaniglia: mannò siete voi che mi regalate immagini coi vostri racconti (/me timido).

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  16. Come no...Fai il timido per non svelare i tuoi poteri nascosti... Li scopriremo strada facendo :-D

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