venerdì 12 novembre 2010

Supina

Chiudiamo la settimana con un'altra ospite. A voi paté d'animo.

Vi racconto una cosa. Immaginatemi distesa.

Mi piace stare stesa per terra, supina, e ogni volta che lo faccio, mi viene in mente la volta precedente e quello a cui stavo pensando, così in una  serie a spirale di ricordi che si chiudono in un punto.

La penultima volta è successo quest'anno, a fine estate, inchiodata dalla lombalgia mi sono ritrovata come insetto schienato (un Gregor Samsa più  sfigato o meno, a seconda dei punti di vista) di fianco al mio futon, già così vicino alla terra... nella condizione unica di fissare il soffitto con le lacrime, per il dolore e il senso di impotenza.

Rilassati, pensavo.
E pensavo alla volta precedente, qualche settimana prima, stesa sul terrazzo nella casa dei miei cugini, appena riscoperti, al mare.

Il mulino a mare.

Una casa a due piani, colorata di rosso, con la spiaggia di fronte e uno stucco fiorato sulla facciata, dove è nata mamma; in quell'acqua nuotava e giocava, appena attraversata la ferrovia e scesa la scala. Di fronte al mare.
L'acqua mi ha dato il tocco più vicino a lei che a memoria io possa ricordare.

E pensavo alla volta precedente. Su un prato, prima giornata di sole, un giorno d'aprile che forse era Pasquetta, circondata dall'erba alta, col plaid che asciuga la terra e noi a ridere, scherzando sulla sensazione di pattinamento, sul vino rosso troppo freddo, la birra troppo calda, l'erba troppo buona (vabbè erano altri tempi). Senza avvertire arriva il vento, le due nuvole, la pioggia. Chi si alza per ripararsi? Nessuno. L'ombra fin qui non può arrivare. Tutti zitti per un attimo a pensare.

E pensavo a noi ragazzine, me e mia sorella. L'appartamento ad agosto era caldo e invivibile, la notte; soluzione trovata in un attimo, entrambe stese sul pavimento di graniglia, attaccate con le braccia e le cosce al fresco, in posizione a croce, ferme, "dai, non farmi ridere che sudo!!!"

La voce di papà che tuona Ma che cacchio fate lì per terra? m'è preso un colpo. Cretine.

Va in bagno e mentre noi ridiamo a sguaiagola, esce con qualcosa in mano e dice la prossima volta provate con questa! e ci rovescia addosso una bacinella d'acqua. Poi ride lui e torna a dormire.

Insomma, gira e gira e gira, questa spirale mi riporta sempre a un punto che sa del mio corpo circondato dall'acqua e della mia schiena che sopporta il peso dei ricordi. Anche ora che sto facendo il bagno e ho dimenticato di accendere la stufetta.

Questa umidità non mi farà per niente bene.

28 commenti:

  1. Semplicemente delizioso.
    Scritto con garbo, levità e senza mai scadere nella retorica della malinconia.
    Un bellissimo modo di rivivere i propri ricordi.
    Un bacio
    Marilena

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  2. Necessiti di un deumidificatore, questo è il punto della spirale...

    Brava ;)

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  3. Amica mia, l'umidità non ti fa bene ma ti fa scrivere cose deliziose. Questa è una piccola perla. Thanks.

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  4. Proprio brava, tu con il far rivivere i ricordi ci sai proprio fare eh?

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  5. Tu c'hai sempre un sacco di phatos da distribuire :-) Veramente bello e m'hai costretta a un viaggio a ritroso anche nei miei ricordi che alcuni sapevano addirittura un po' di muffa... Meno male che ci sei tu a farmeli rispolverare!

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  6. Onore a Silas che ti ha "costretto" a scrivere questo piccolo gioiellino. Sei brava. Ma lo sapevo già.

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  7. Mi piacciono le parole che hai utilizzato che sono leggere, scivolano veloci, schizzano come l'acqua sul pavimento di garniglia. BRAVA!

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  8. che voglia di estate, di caldo e di mare che mi hai fatto venire...

    un racconto che sembra quasi una poesia!

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  9. Essì, ragazzi, qui si ospita solo gente brava ^^

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  10. La vita nasce dall'acqua... anche la nostra, cullata per nove mesi. Forse sarà anche il nostro ultimo ricordo, quando saremo distesi per l'ultima volta.

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  11. Il grazie vale per tutti, vi vorrei quasi abbracciare e baciare, uno per uno (tranne il Ragno che ci fa senso a entrambi!).

    Amaranta@ pensare che a rileggermi, io le sento sempre malinconiche le cose che scrivo.

    ragno@ o di serramenti nuovi nel bagno, soprattutto. ;)

    zio@ ah!! l'umido mi uccide. In qualche modo devo difendermi. :*

    vaniglia@ muffa?? muffa hai detto?? :D

    silas@ se poi comincio a prenderci gusto, so'cazzi tuoi. Grazie.

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  12. bello bello bello...a tratti struggente..sembra quasi che anche noi eravamo li con te e tua sorella stese sul pavimento..anche io lo facevo quando andavo in sicilia e tornavo dai miei cugini...si dormiva così..non c'era tanto posto e poi con il caldo..bellissimi ricordi

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  13. Io questa donna la amo veramente.
    La leggerei per ore, senza stancarmi mai. Senza stancarmi mai. Senza stancarmi mai :)

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  14. @paté: sono pronto a pagare le conseguenze delle mie azioni. Che cazzi miei siano.

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  15. Mi ha di-steso questo racconto. Ti ho vista distesa, un modo molto bello di vivere (con quell'erba sotto poi...).

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  16. silas@ a-ah. Pronti? Via..
    alli@ anche tu amante del verde. Lo sapevo!! ;)
    grace@ sempre più bella, la mia Grace. Tu mi ridai il sorriso.

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  17. bello bello bello brava paté!
    mi ci sono rivista moltissimo! Soprattutto mi hai riportato ad un paio di anni fa ...io e mia sorella distese sul pavimento in marmo a casa di mia nonna (praticamente sulle scale) ad agosto per il caldo insopportabile! bello bello bello:)

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  18. Distesa con mia sorella sul pavimento...non hai idea di che spirale di ricordi hai risvegliato dentro di me...
    Meravigliosa

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  19. Sorelle.. facevamo le stesse cose. :)

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  20. Un bellissimo racconto.

    Un abbraccio e buon week end!

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  21. ma l'erba di cui parli no, papà lo sa che mangiavi l'erba?!

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  22. ubi@ credo sospettasse.
    kylie e stefania@ grazie anche a voi

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  23. Luce!!!!Ma era muffa sui miei, mica sui tuoi ricordi!!! :-D

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  24. vaniglia@ non era mica un rimprovero! la questione muffa con l'umidità è azzeccatissima in questo caso. Mi faceva ridere.. :D

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