lunedì 29 novembre 2010

Denti piccoli

Apriamo una settimana con una nuova ospite. Date il benvenuto in questo spazio e nella blogosfera a 13 tacchetti.

Si dovevano incontrare. Non vi dico dove, non vi dico perché, il punto è solo che si dovevano incontrare e non si erano mai visti. Post di qua, commento di là, da un paio di mesetti si sentivano con frasi e faccine sui rispettivi blog ma non si erano mai visti. Il che rendeva tutto più interessante. Insomma, scoprirono che andavano tutti e due allo stesso congresso, e si diedero appuntamento. Non troppo preciso, solo un “ci vediamo lì”, e si scambiarono i numeri di cellulare per potersi sentire. O meglio, scrivere. Perché era chiaro a tutti e due che dopo tanto aspettare non valeva la pena rovinare la sorpresa di sentir la voce dell’altro uscir dalla sua bocca, senza più mezzi di alcun tipo. Senza esserselo detto sapevano che si sarebbero solo scritti degli sms per incontrarsi.
Quindi lui le scrisse “Ma sei già arrivata?” e lei rispose “Eh sì”.
“Bene, e adesso come ti trovo?”.
“Mah, sono allo stand verde, lo vedi?”.
“Sì, lo vedo, ma tu quale sei?”.
Silenzio. “Non so, dimmi come sei fatta, come ti riconosco? Ci sono mille ragazze, lì allo stand verde. Dimmi qualcosa di particolare...”.
Ah, bella domanda, pensò lei. Cosa indossava? Jeans e maglietta, nera. Non era tanto alta, ma non proprio la più nana. Castana. Non aveva neanche delle gran tette, ché quelle, lo sapeva, lui le avrebbe notate eccome. No, cazzo, cos’è che mi distingue dalle altre?
“Ho i denti di fianco agli incisivi molto piccoli”.
Ecco, l’aveva scritta. Oh, era la verità. Mica tutti hanno dei denti così piccoli. Per esser precisa scrisse pure un secondo messaggio: “Per capirci, tra gli incisivi e i denti piccoli ci son dei buchi, che tanto son piccoli, che se voglio posso bere il latte senza aprir del tutto la bocca”.
Eh, era stata sincera. C’è chi ha le tette grandi e chi ha i denti piccoli.
Francamente non pensò tanto che lui la potesse prendere per un’idiota, con ‘sta storia dei denti piccoli. Per lei aveva semplicemente senso.
E in effetti lui rispose solo “Ma scusa, come faccio a vedere se i tuoi denti sono piccoli? Non starai mica tutto il tempo a bocca aperta, no?”.
Anche questo aveva un senso.
“No. Però se mi fai ridere i miei denti li vedi”.
E fu così che lui si mise d’impegno a parlar con le varie ragazze che stavano allo stand verde e iniziò a sparar cazzate come solo lui sapeva fare, e lui sapeva che a lei le stronzate che diceva lui piacevano, perché il (rofl) non mancava mai, nei suoi commenti.
E ci prese anche gusto a dirne una più stupida dell’altra e a concentrarsi sulla bocca della ragazza di turno. C’erano quelle che manco ridevano. Avranno aspettato quello sfigato che cercava la ragazza dalla risata impossibile. Mah, se le poteva pure tenere. Lui voleva quella coi denti piccoli. E a furia di dir cazzate e veder denti grandi passò lo stand verde al setaccio: c’erano varie fessure tra i due incisivi alla Madonna, denti storti, macchie di caffè, ma così come li aveva descritti lei i denti oh, lui non ne trovava.
Poi all’improvviso, mentre si girava per cercare una ragazza con cui non avesse ancora parlato, s’inciampò, piede sinistro atterrò male, piede destro anche lui scoordinato, braccio sinistro provò disperatamente a ristabilire l’equilibrio ma: mano destra, nell’ultimo tentativo di mantenere il resto del corpo in piedi, andò a toccare la tetta, anche lei destra, della tettona di fianco a lui. Scandalizzata lei gli urlò contro “Pervertito! Lo sapevo che non eri a posto, a dir tutte quelle battute del cazzo! Lo sapevo che ci provavi e basta!”. Era una di quelle che non avevano riso. Rialzatosi da terra, lui provò a giustificarsi “No guarda, io volevo solo vedere se avevi i denti piccoli, davvero…”.
E sentì finalmente una risata. Si girò. Cazzo, che bocca grande con quella risata sonora! E che denti piccoli!
Le andò vicino.
(hug)

16 commenti:

  1. 13 tacchetti...Ti dico solo che sono onorata d'esser la prima a commentare il tuo racconto perchè è davvero... Come dire? Non so. Però ora c'ho delle immagini nella testa che non ne vogliono sapere di credersi frutto di un racconto, paiono proprio vere.

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  2. ohi, grazie a tutti e due ;)

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  3. singolare come segno di riconoscimento. anche i "tredici tacchetti" non sono male ;)

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  4. I denti come segno di riconoscimento: una strana novità... I fiorai si incazzeranno.

    "13 tacchetti": calciatrice, in che ruolo?

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  5. Molto originale, il racconto e il metodo d'incontro! (E pure il nick, va là!)

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  6. io ho il secondo dito più lungo dell'alluce, se mi capitasse un incontro al buio opterei per i sandali...

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  7. grazie a tutti :)
    @ ale: no non è successo davvero, non ho ancora neanche un blog..
    @ gattonero: no, frisbista, portatrice ;) anche se non penso ti dirà molto..

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  8. Molto divertente. Ma com'era? Che invidia!
    :D

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  9. Si arriva alla fine e ci si fa una bella risata!

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  10. Ciao 13 tacchetti,
    che bei racconti in quella testolina, e che bei capelli ;-)
    un bacio da Rimini

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  11. un racconto che mi ha fatto ridere.
    una volta , anni e anni fa, avevo trovato affascinante un tizio che faceva commenti su un forum. avevo trovato la sua mail e gli avevo scritto personalmente. un giorno mi telefonò. aveva una voce ridicola. un giorno non ci sentimmo più. un giorno inventarono facebook. mi sono ricordata di lui e ho digitato la sua mail. ho visto la sua foto. che brut.... mi sono detta: meno male che non l'ho mai incontrato. eppure era interessante.... altre volte capita che incontri dal vero un ragazzo con il naso grosso e le orecchie a sventola, ma con degli occhi blu che sono una calamita. ci parli e scopri che è simpatico da morire e ti fa ridere ed allora lo riguardi e ti accorgi all'improvviso che è bellissimo!

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  12. ohi, grazie ancora :)
    mah, 'sto cacchio di facebook, serve a tante belle cose ma poi alla fine e' riuscito a togliergli il fascino che si era guadagnato con tanti bei commenti.. peccato..

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  13. E' bello avere imperfezioni che ci distinguano.
    Complimenti, neofita del blog!

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