Se Dio esistesse, sarebbe un numero. Il culmine di una sfilza infinita di 1 e di 0, di lampadine accese e spente, di affermazioni e negazioni. È poesia, la matematica è poesia: più l’architettura di un sistema è complessa più l’universo di numeri che la domina è fitta, puntellata di sì e di no, di sincerità e bugie. Estesa fin oltre la nostra capacità di decodificarli, se non ne abbiamo la pazienza. È per questo che non comprendiamo il concetto di Dio, e siamo costretti a credere ciecamente che esista o che non ci sia: perché non sappiamo seguire quella sfilza di numeri fino al Numero Supremo. Non sappiamo farlo, o non ne abbiamo la voglia: altrimenti un’autostrada di numeri ci condurrebbe fino a Lui. Fino all’ultimo numero: 1 o 0, vero o falso. Solo a quel punto potremmo dire se il Primo Numero abbia caratteristiche diverse dagli altri o sia solo uno come tutti gli altri. Ma, soprattutto, solo così sapremmo di cosa sia fatta la Prima Domanda, quella la cui risposta è Dio. È quello, l’Essere Supremo: il concetto inconoscibile che sta oltre quel che chiamiamo Dio.
Seguire strade di numeri è la mia passione. Un giorno ci arriverò, fino a Dio, ma intanto mi accontento di risalire a monte di questa formattazione. Di questo arcaico sistema di protezione, l’inutile idea che prima di buttare un hard disk sia possibile cancellare tutto. Non è possibile, ovviamente: c’è sempre una traccia che lasceremo fino all’ultimo istante, c’è sempre una porzione di informazioni che non avremo il coraggio di abbandonare. È quello, Dio, nell’universo di una singola vita: il punto centrale, l’ultimo elemento che vorremo cancellare, la madre delle verità. Se qualcuno, ad esempio l’Essere Supremo che abita oltre l’Onnipotente, dovesse cancellare l’universo, probabilmente l’ultima informazione che rimuoverebbe sarebbe Dio. Ciascuno di noi ne possiede una, di queste divinità: è il segreto che custodiamo nella porzione più interna della nostra personalità, nel sancta sanctorum del nostro cervello. Al culmine di un’autostrada di numeri. Esattamente come Dio.
Eccolo, il sancta santorum. Una foto sgranata: una ragazzina con un sorriso finto, un bicchiere di qualcosa di giallo che potrebbe essere Fanta, tovaglia bianca sulla quale dev’essere stata versata una bottiglia intera di Coca cola. Una ciotola piena di arachidi, un piattino con un mozzicone di torta. Un po’ misero, come Dio.
Ce n’è un altro: il mio amico virtuale, l’ultima persona che si è confrontata con questi numeri, è politeista. È nello stesso percorso, un’altra foto: un ragazzo, un tombino, un lampione. Acceso: rovina la luce della foto. Vomito, a terra.
Ancora, un’altra foto: la fine di una festa, entrambi i ragazzi di prima con qualche anno di più. Abbracciati, sorriso in camera. Un bicchiere di vino semivuoto nella mano di lui, due dita aperte alla fine di quella di lei.
L’ultima: un matrimonio. Tovaglie bianche, resti di torta marriage. La ragazza, vestita di bianco. Lui, con una cravatta kitsch. Un altro, il marito. Sorrisi finti. “La cerimonia è stata bellissima”.
Ci penserò domani, a questo pantheon. Mio padre non lo noterà mai, questo hard disk in più.
La stanza vuota: non un computer, non un hard disk, non un solo processore. Doveva succedere, prima o poi.
Dio è vendicativo. Il Dio degli ebrei, più che quello dei cristiani. Non vuole che la sua esistenza sia scoperta: è infinito il potere di un’eventualità.
Infinita è la sua ira.
A me torna pur sempre in mente l'esclamazione di Bozzone: "Sai qual'è l'unica fortuna d'iddio? che 'un c'è. Capito? 'un c'è. Perché se c'era e m'incontrava me, gli era in difficoltà. Gli era in difficoltà!!"
RispondiElimina:D
e attento a formattare ...
RispondiEliminapenso che sia un bene che ci sia qualcuno di superiore a noi che non potremmo mai eguagliare, ma possiamo raggiungerlo se lo vogliamo.
RispondiEliminaUcchebbello, web, mi hai messo voglia di rivedere Berlinguer ti voglio bene.
RispondiElimina(Farò attenzione, giardigno).
@Usagi: tutto, purché i tuoi piani non comprendano scene finali con avvelenamenti collettivi ;)
Paaant! Ho recuperato almeno la lettura degli ultimi due racconti, e senza manco correre dietro a file interminabili di 1 e 0. Più piacevole sicuramente, la lettura della corsa, dico. Maaa..e Matteo dov'è?
RispondiElimina"Se Dio esistesse sarebbe un numero."
RispondiEliminaCe l'ho: 8 x 1000 !
(Matteo? A scuola, credo.
RispondiElimina@G9: nel senso di 0,008 o nel senso di 8000?)