lunedì 24 gennaio 2011

Cena per quattro

- Ho portato del vino. Un buon Nero d'Avola, che ne dite?
Luca piazzò la sua bottiglia da 5 euro nella mano che attendeva un cappotto. Un filo di imbarazzo lo percorse: non sapeva farle, quelle cose. Non sapeva mai quando consegnare la bottiglia: sfilarsi il cappotto e poi mostrare il proprio modesto contributo alla cena oppure cavarsi subito il dente? Sorrise pensando a quel che avrebbe detto Alice: erano problemi infinitesimali che affannavano solo lui e nessun altro, ridicole etichette a cui si appigliava. Non le dava retta, naturalmente: era convinto che fossero i dettagli a fare la differenza, sebbene fossero proprio i dettagli a metterlo in difficoltà. Il risultato, comunque, era negativo: adesso, mentre si sfilava il cappotto, le mani di Giulia non lo attendevano più, impegnate com'erano a rimuovere dalla tavola l'Amarone che era stato scelto per la cena. Si limitò ad appenderlo all'attaccapanni. La casa era silenziosa.
- E Filippo?
Ennio guardò Giulia. Un lampo corse nei loro sguardi.
- È tornato al suo paese - rispose il padrone di casa.
- In Ucraina? - insisté Luca.
- Sì - intervenne Giulia. - Sai com'è? L'agenzia pretende che ogni tre mesi il bambino torni a casa, sai? Per non perdere la confidenza con la lingua, i… come dicono, Ennio? I… contatti col territorio.
Alice rise sguaiata.
- Sarà il bambino più invidiato del villaggio, grasso com'è.
Il gelo piombò nella stanza. Persino Alice lo capì: smise di ridere e fece un'osservazione sul tempo, riportando la conversazione a un livello da ascensore. Ennio riprese il pallino in mano.
- Vogliamo adottarne un altro, capite?
- Ma sì, certo - abbozzò Luca. - Un fratellino. Era questo l'annuncio che volevate farci?
- No, per quello c'è tempo. Prego - fece Ennio indicando una sedia.
Giulia corse in cucina, risalendo la corrente del profumo che invadeva la stanza. Tornò con un paio di piatti di pasta.
- Pappardelle al ragù bianco di maialino nero dei Nebrodi insaporito al Syrah - annunciò entusiasta.
L'odore era niente male, ma il sapore era decisamente migliore. Giulia era una grande cuoca: sin dai tempi di scuola, quando Luca in fondo le faceva il filo, la ragazza aveva sempre avuto una grande dimestichezza coi fornelli. Col tempo era ingrassata e aveva perso il proprio fascino, ma non la capacità di deliziare il palato.
- L'annuncio - spiegò Ennio mentre gli ospiti mangiavano il primo - è legato proprio a questa cena. Vogliamo farlo diventare la nostra attività, capite?
- Aprire un ristorante? - chiese Alice.
- No, non esattamente - replicò Giulia. - È la moda del momento, sapete com'è? Cene in casa, cioè: noi mettiamo l'annuncio su internet, raccogliamo le prenotazioni e… spiegalo tu, Ennio. Insomma: cuciniamo per una decina di persone a menu fisso.
- Non ci farete mica pagare? - domandò Alice con un'altra risata.
Ennio la guardò, pensando che Luca, alla fine, aveva scelto una moglie senza tatto. Non sapeva se rispondere, ma alla fine optò per una battuta.
- Al limite dovremmo pagarvi noi - sorrise. - Siete le nostre cavie.
- Ci è andata bene - proseguì Alice, stavolta senza ottenere risposta.
Giulia tornò in cucina: ne uscì con due piatti fumanti.
- Guanciale al forno in crosta di mandarino - disse stavolta.
Anche il secondo era molto buono: aveva un retrogusto vagamente dolciastro che Luca attribuì al mandarino, ma niente che fosse fuori posto.

La cena proseguì relativamente tranquilla: Luca e Giulia parlarono degli anni di scuola, Alice si esibì in un'altra decina di battute sgradevoli ed Ennio cercò di mantenere saldi i nervi.
- E allora? - chiese Ennio sulla porta.
- Allora approvato - rispose Luca. - E poi, insomma, lo sappiamo: Giulia è una grande cuoca.
- Già: nessuno cucina meglio di chi adora mangiare - aggiunse Alice.
Ancora una volta nessuno le rispose. Luca arrossì per la moglie, salutò l'ex compagna di scuola e il marito e si accomiatò. Visto il comportamento di Alice, forse non sarebbero stati più invitati.
- Al limite - disse entrando in auto - una volta o l'altra potremmo prenotare una di queste cene.
- Purché non si facciano pagare - rise Alice.
Luca si chiese perché l'avesse sposata.

- Mi spiace - disse Giulia a Ennio. - Luca è un amico, ma Alice è proprio impresentabile.
- Beh, comunque è stata una bella cena. Complimenti, amore, non c'era un solo dettaglio fuori posto, capisci?
- Non lo so, ma se non se ne sono accorti loro non se ne accorgerà nessuno. Non conosco nessuno più pignolo di Luca.
- Certo, amore: la storia del ritorno al paese regge sempre, capisci?

19 commenti:

  1. che c'hanno fatto col bambino cicciotto quei due snob là che fanno le cenette su internet per adescare scambisti?

    *Alice è una tragedia!

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  2. Io l'avrei strozzata col tovagliolo… un dettaglio importante! :)

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  3. Oh mamma Silas... Sta volta hai superato te stesso. M'hai ricordato "Pomodori verdi fritti...etc etc etc" ma hai comunque superato te stesso :-)

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  4. oh Mio DIO!
    non me ne vogliano gli altri, ma quando passo di quì e trovo un tuo racconto mi sfrego le manine. mi piace troppo leggerti, anche quando mi provochi disguto!

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  5. Se i comunisti hanno mangiato i bambini per decenni un motivo ci sarà pure stato!
    Proletari sì, ma buongustai.

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  6. Meraviglioso!!???!?! Caspitina ho dimenticato la prima regola di Sherlock Holmes, mai pensare che i più simpatici e per bene, siano i migliori! Eccoli là 'sti 'sassini!!!:-P

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  7. Vaniglia mi ha "rubato" il commento sul film "pomodori verdi fritti"....
    Silas, sei riuscito a farmi venire il mal di stomaco! cattivo!
    La prossima portata CHI sarà, Alice?
    E comunque, non la trovo così antipatica.... :-)

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  8. Eh anche a me è venuto in mente Bunuel.
    Altroché se sarebbe fiero.

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  9. Ommadonna, povero Filippo!
    Che poi a sentire Alice, il bambino era anche piuttosto ciccio..
    Cosa avranno fatto del resto della carne? L'avranno congelata?
    Flanneryyyyyyyyyy, ma cosa scrivi? :)
    F A N T A S T I C O !

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  10. @Ubi Minor: mi leggi nel pensiero. Come hai fatto a capire che pensavo all'adescamento di scambisti, mentre scrivevo?
    @petrolio: i tovaglioli erano di carta, ecco perché
    @Vaniglia: sai che non ci avevo pensato a "Pomodori eccetera"? Grazie, cara :)
    @ady: bello :) (sapere di essere in grado di provocare disgusto, dico; pare merce rara, nell'ultimo periodo)
    @gattonero: ecco. Erano avanti, lo sapevo
    @Setarossa: ^^ mai abbassare le difese
    @AleCava: non esagerare coi complimenti, sennò smetto di crederti :)
    @Usagi: vedi sopra su "Pomodori eccetera". No, Alice è troppo magra (e poi c'è una scorta abbondante di Filippo)
    @web runner: vale quel che ho detto ad Ale
    @Grace: sì, ma dopo le prime due cene servirà un altro bambino

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  11. Ho solo qualche perplessità sull'abbinamento carne umana/Nero d'Avola. Per il resto tutto bene.

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  12. Ecco, il post l'ho letto stamattina dopo colazione. E l'idea di cosa fosse il dolciastro nel guanciale mi ha impedito di commentare subito dovendo correre altrove...Complimenti per la simpatia della Alice. Nonchè dell'ottimo gusto del Luca!

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  13. @Charlie: fai colazione prestissimo, vedo :)
    @Stefania: quale dei due?

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  14. bè...scrivi bene e si capisce dove vuoi andare a parare! Easy :)

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